Strada del Carmine
Giuseppe Gimma, ingegnere comunale fino al 1827, fu autore dell'imponente progetto di restauro del monastero del Carmine, adibito nel decennio francese a sede della caserma della compagnia provinciale e poi utilizzato come ospizio per persone, che non pagavano l'affitto e non avevano alcuna cura dell'edificio stesso. L'incarico di ristrutturazione dell'edificio venne affidato al Gimma nel novembre del 1826 e prevedeva di destinare il pianterreno alla locazione e gli ambienti del piano superiore a sede del Comitato di vaccinazione (7 ambienti, di cui uno destinato all'abitazione del suo funzionario), al Tribunale del commercio (5 ambienti) e al Giudicato di conciliazione (11 ambienti, di cui uno per l’abitaizone del magistrato).