Loseto e Caporusso
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Teresa Loseto nasce nel novembre 1838 in strada Arco Alto da Pietro e Rosa Caporusso. Pietro muore nel 1848 quando la figlia ha dieci anni; Rosa non si risposa e morirà a 56 anni, nove anni dopo la tragica e prematura morte di sua figlia Teresa.
I Loseto sono una famiglia di villani della zona Castello. Anche Pietro perde la mamma, Teresa De Nicolò, quando aveva circa 5 anni, e suo padre, Giuseppe, si risposa e crea un’altra famiglia con Rosa Cataldo. Giuseppe Loseto, del resto, era una decina di anni più giovane della moglie Teresa, che lo aveva sposato nel 1809 in seconde nozze (anche lei vedova con figli) nello stesso giorno in cui la sua figlia di primo letto, Serafina Radicchio, sposa il fratello di Giuseppe, Michele.
Anche Rosa Caporusso viene da una famiglia contadina della zona Castello/Arco Alto. I genitori sono Giuseppe Caporusso e Antonia Cecinati, che si sposano anche loro contemporaneamente ai rispettivi fratelli Francesco Caporusso e Maria Teresa Cecinati nei primi anni del 1800. Uno dei fratelli di Rosa diventerà cantiniere, gli altri pur se villani sanno firmare di proprio pugno. Dai loro atti pubblici si ricava la frequentazione con persone che esercitano professioni che richiedono istruzione, una rarità nella prima metà dell’Ottocento. Ad es. con gli agrimensori, professionisti che praticano l’agrimensura compiendo misurazioni dei terreni, divisioni di lotti, rettifiche di confini, che possono essere finalizzate a operazioni catastali, notarili o di estimo e che per fare questo hanno acquisito elementi di matematica, geometria, trigonometria e cartografia. “Negli Stati italiani preunitari sono ancora rari i corsi di formazione obbligatori rivolti a questa figura di tecnico specializzato e solo nel 1876, negli istituti tecnici, si costituisce la sezione di agrimensura ed è rilasciato il diploma di perito agrimensore” (da Wikitecnica). Tra i Cecinati, poi, ci sono scribenti, gente che fa del fatto di saper scrivere il proprio lavoro ed è destinata alla pubblica amministrazione.
Michele Loconsole e Teresa Loseto
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