1799-1815

Il 5 febbraio 1799 Bari proclama la municipalità giacobina, in largo Castello viene issato il tricolore. Come spiega Saverio La Sorsa in "La vita di Bari durante il secolo XIX. Dalla fine del secolo XVIII al 1860", Bari 1916, la rivoluzione pacifica viene promossa da un piccolo gruppo di persone colte ed evolute, gente istruita che aveva realmente compreso lo spirito della rivoluzione francese e aspirava a un governo più libero e moderno e all'abolizione del feudalesimo e dei privilegi.

Il 6 agosto del 1806 Giuseppe Bonaparte, re di Napoli, firma il decreto con cui Bari viene elevata a capitale della Provincia e quindi sede dell’Intendenza a discapito di Trani, fino ad allora sede dell'Udienza e del potere politico e amministrativo provinciale. Dopo un tira e molla di un paio di anni, il 7 ottobre 1808, Bari diventa definitivamente capoluogo di provincia con il benestare di Gioacchino Murat, nuovo Re di Napoli.

Periodo francese: i Borboni vengono cacciati dai Francesi, nuovo re di Napoli è Giuseppe Bonaparte, a cui segue nel 1808 Gioacchino Murat.

Con il Decreto n. 106 del 5 marzo 1808 viene disposta la costruzione della strada Bari-Lecce, finanziata con soldi pubblici ma anche con il contributo volontario della popolaizone sotto forma di denaro, mezzi e strumenti e addirittura giornate di lavoro prestate.

L'impegno dei Francesi per portare nel Sud Italia infrastrutture efficienti (dai porti alle strade, alle fogne) si concretizzò con l'istituzione del Consiglio generale dei lavori pubblici mediante il Decreto del 17 agosto 1807 e del Corpo reale dei ponti e strade con il Decreto 18 novembre 1808.

L'1 dicembre 1814 il Re di Napoli, Gioacchino Murat, dà il suo benestare agli Statuti Murattiani, cioè i regolamenti edilizi proposti dal Comune di Bari per la costruzione del nuovo borgo fuori dalle mura.