Zambetta

 

Vecchio Porto Mercantile di Bari (Collezione Tommaso De Filippis) - Litografia edita nel 1992 dalla Italgrafico Sud srl - Copia n. 476 

 

 

 

Da Domenico Zambetti ad Angelo Zambetta (1772-1970)

 

Famiglia di villani della fine del Settecento, i Zambetti si avventurano con successo in nuove attività negli anni Trenta del 1800. Tommaso Zambetti, molinaro e maccheronaio, sceglie l’attività commerciale e come vaticale si sposterà per circa un decennio a Taranto. Sono proprio questi gli anni in cui “vetturini e vaticali svolgono un ruolo importante anche nel settore del commercio al dettaglio spesso itinerante. Infatti essi non si limitano a trasportare merci solo per conto altrui ma spesso assumono in proprio i rischi e i vantaggi della vendita diretta” (in “Ceti e professioni a Bari nell’Antico Regime” di Angelo Massafra, pag. 50, in Storia di Bari nell’Antico Regime vol. 1, Laterza, Bari 1991). Il figlio Domenico, invece, parteciperà al boom edilizio dovuto al nascente Borgo murattiano in quanto muratore, anche se nel corso della sua vita vestirà per un breve periodo i panni del pizzicagnolo/cantiniere e si imparenta con la famiglia dei pastai Prudente. Muratore, attivo nelle rappresentanze sindacali agli inizi del Novecento, sarà il figlio di Domenico e Vittoria Prudente, Tommaso. A lui si devono alcune palazzine del quartiere Madonnella. Le Guerre Mondiali spazzano via ogni benessere e Angelo Zambetta, barbiere, vivrà con sua moglie Lucia Modesto tra il quartiere Madonnella e il nuovo e moderno quartiere Japigia, dove morirà nel 1970.

 

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Il villano Domenico Zambetti, figlio di Francesco e Lucia Tedesco, sposa nel 1794 Felice Carofiglio, figlia di Tommaso e Prudenza Traversa. Il loro matrimonio probabilmente anticipa di qualche anno le nozze dei corrispettivi fratelli, Vito Zambetti e Nicolae Carofiglio.

Tommaso Zambetti, figlio di Domenico e Felice Carofiglio, sposa nel 1827 nella chiesa di San Giovanni Emmanuella Donatelli, figlia del fu Luigi e di Cecilia Gelao; sono entrambe ventenni e abitano in strada San Vito. Tommaso è un molinaro e l’entourage in cui si muove è composto da molinari, venditori di grano, maccheronai, mestiere che gli verrà attribuito in alcuni atti degli anni Trenta, e vaticali, professione svolta anche dal fratello di Emmanuella, Sabino Donatelli, morto 40enne nel 1849.

Domenico Zambetta, figlio di Tommaso ed Emmanuella Donatelli, nasce nel maggio del 1842 e, ventiquattrenne, nel 1866 sposa la quindicenne Rosa Altini. La loro breve vita coniugale è costellata dalla perdita dei figli in tenera età, in particolare nell’infausto 1870, anno in cui a Bari c’è un’epidemia di colera che fa registrare un altissimo numero di morti. Anche Rosa muore precocemente nel settembre del 1871, quattro mesi dopo la nascita della piccola Emmanuella, unica loro figlia che rimarrà in vita e che nel 1896 sposerà il sarto Luigi Mirenda, originario di Lizzano. Dopo appena un mese dalla morte della moglie, Domenico sposa Vittoria Prudente, figlia del pastaio Francesco e di Grazia Pesola.

Tommaso Zambetta, figlio di Domenico e Vittoria Prudente, nato nel 1874, è un muratore come il padre e sposa a 21 anni nel 1895 Antonia Guardavaccaro di 16 anni, figlia di Angelo, calzolaio, e Rosa Laforgia, casalinga, residente nella nuova zona di via Carulli. E’ proprio qui che nascono i loro primi figli: Domenico nell’aprile del 1896 e Angelo nell’agosto del 1897.