Novità
1856-1909 Angelo Guardavaccaro e Rosa Laforgia
Il calzolaio Angelo Guardavaccaro e Rosa Laforgia si sposano diciannovenni nel 1876. Lui discende da una famiglia di marinai ma, insieme ai suoi fratelli minori, intraprende l’attività di calzolaio e con la moglie lascia Bari vecchia già dopo pochi anni dalle nozze per trasferirsi prima nel nuovo borgo murattiano, tra via Andrea da Bari e via Davanzati, poi nel nascente quartiere Madonnella in via Carulli.
Leggi tutto...1827-1906 Gaetano Bellomo e Grazia Carrassi
Torniamo da Gaetano Bellomo, ultimo figlio di Andrea e Giuseppa Lopez, nato nel 1827 nella casa di strada Ospedale, battezzato a San Giovanni, che nel 1850 a 23 anni sposa la coetanea Grazia Carrassi, anche lei discendente da una famiglia di marinai della zona Ospedale/Annunziata.
Leggi tutto...1802-1882 Pasquale Vessio e Lucia Martino
Pasquale Vessio, figlio di Domenico e Stella Mondelli, nasce agli inizi dell’Ottocento e muore a 80 anni nel 1882 nella casa di via Pratello a Modugno, vedovo di Lucia Martino, morta nel 1852 a 42 anni nella casa di strada Squadrilla, dove i due avevano trascorso tutta la loro vita insieme.
Leggi tutto...1735-1815 Nicolantonio Colucci e Maria Pavia
Con i figli di Nicolantonio Colucci e Maria Pavia si costruisce la linea genealogica che questo sito segue, grazie a complicati intrecci matrimoniali. Nicolantonio, figlio di Giuseppe e Domenica Lojacono nasce a Modugno verso il 1735 e qui muore ottantenne nel 1815 nell’Ospizio Civile, mendico, già vedovo di Maria Pavia, la quale dovrebbe essere nata intorno al 1740-1745, figlia di Leonardo e Amata Zuccaro.
Leggi tutto...1815-1875 Francesco Iacobone e Vittoria Fresa
Francesco Iacobone, figlio di Pasquale e Luigia Casamassima, nasce a Canosa nel 1815 ma cresce a Bari con la sorella maggiore Grazia, che alla fine degli anni Venti dell’Ottocento lascia Canosa con il marito Michele Patruno e due figli molto piccoli per trasferirsi nella città capoluogo, che, grazie al suo dinamismo edilizio, attraeva muratori e artigiani specializzati come i falegnami, mestiere di Michele.
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