Il calzolaio Angelo Guardavaccaro e Rosa Laforgia si sposano diciannovenni nel 1876. Lui discende da una famiglia di marinai ma, insieme ai suoi fratelli minori, intraprende l’attività di calzolaio e con la moglie lascia Bari vecchia già dopo pochi anni dalle nozze per trasferirsi prima nel nuovo borgo murattiano, tra via Andrea da Bari e via Davanzati, poi nel nascente quartiere Madonnella in via Carulli.

La loro prima figlia, Antonia, nasce il 16 febbraio del 1876 cioè cinque mesi prima del matrimonio e infatti viene dichiarata solo da Angelo come nata da una relazione con una donna non maritata; purtroppo la bimba muore a soli sei giorni e nell’atto di morte il nome della mamma compare anche se stravolto in Rosa Forbice e poi Laforbice nell'atto del secondogenito Giuseppe, che muore poco dopo la nascita. Antonia nata nel 1878 sarà quindi la loro primogenita ed è colei che sposerà nel 1895 Tommaso Zambetta e della cui discendenza questo sito si occupa. Nel 1882 nasce un altro Giuseppe, che muore a 12 anni di febbre tifoidea. Anche altri figli moriranno piccolissimi, come le gemelle Grazia e Anna Rosa, morte a due mesi soltanto nell’estate del 1890. I figli che diventano adulti sono Francesco nato nel 1884 e Nicola nato nel 1886, che sposano rispettivamente Caterina Vasiento nel 1904 (senza il consenso dei genitori) e Maria Loprieno nel 1906: entrambe i ragazzi che svolgono la professione di mattonai vengono dichiarati poveri ed esonerati dal pagamento dei bolli per le nozze. In seguito con l’evoluzione del settore edile, verranno definiti cementisti. Francesco si risposa nel 1926 con Angela Picca e muore nel 1971 nel quartiere di Bari Oriente (attuale Libertà). Nel 1894 nasce Giovanni, che sarà cocchiere e nel 1914 sposa Nicolae Carnicella, figlia di un giardiniere, nata a Terlizzi: Giovanni firma l’atto di matrimonio, anche se con scrittura incerta. Giuseppe nato nel 1897 sposa una certa Lucia e la loro figlia Antonia sposerà Tommaso Zambetta, figlio di Angelo e Lucia Modesto, il cui nonno omonimo è marito della zia omonima della sposa (sorella maggiore del padre Giuseppe). La più piccola figlia di Angelo Guardavaccaro e Rosa Laforgia è Anna Rosa nata nel 1902 e morta a 40 anni nel 1942, maritata nel 1925 con Nicola Petrosino, giovanissimo ferroviere di Altamura. Anna Rosa porta lo stesso nome di una sorella morta neonata nel 1890 nata da un parto gemellare in cui anche l’altra bimba Grazia muore a pochi mesi.

Dagli archivi storici della Gazzetta del Mezzogiorno si evince che Angelo Guardavaccaro era un uomo piuttosto irascibile e violento. Era infatti noto alle cronache per aver ferito per motivi futili più di una persona durante litigi e nel Corriere delle Puglie del 25/05/1899 si legge che è stato arrestato su mandato di cattura del pretore del secondo Mandamento per espiare otto giorni di detenzione per aver inflitto ingiurie. Rattrista ancora di più leggere sul numero dell’08/10/1904 che è la moglie stessa, Rosa Laforgia, “stanca dei patimenti subiti dal marito” a denunciarlo per aver ferito il figlio minorenne. Sappiamo che Angelo nel 1914 risulta essere già morto.

Angelo muore nel 1909 nella casa di via vecchia Valenzano, dichiarano la morte il figlio Nicola, cementista, e Gaetano Marzano, meccanico. Rosa è ancora viva alle nozze del 1925 della figlia più piccola.

Tommaso Zambetta e Antonia Guardavaccaro

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