Vittoria Fresa è la primogenita di Cesario Fresa e Maria Nicola Capri, famiglia di calzolai di San Gaetano. Dagli atti pubblici emerge che si tratta di una famiglia agiata, ben inserita nel gruppo socio-economico di calzolai e sarti,  cioè di quegli artigiani che avendo anche una certa cultura di base (Cesario firma tutti gli atti con una bella calligrafia curata, così come i suoi fratelli e poi i suoi figli) diventano il motore economico e anche politico della Bari degli anni ‘30-50, anni che sappiamo essere di forte crescita della città.

Cesario Fresa, figlio di Giuseppantonio e Vittoria Dentico, viene da una famiglia di calzolai le cui origini probabilmente non sono baresi ma di Vasto. Maria Nicola Capri, figlia di Giuseppe e Chiara D’Alba, proviene da una famiglia della zona Castello, il padre è caffettiere e muore pochi anni dopo il loro matrimonio, che si celebra nel 1821 nella chiesa di San Gaetano, dove si celebreranno numerosi eventi della famiglia Fresa/Capri. Hanno nove figli, i cui destini si intrecciano con alcune notabili famiglie della borghesia barese e le cui capacità imprenditoriali rendono la famiglia Fresa tra le protagoniste delle attività commerciali in scarpe e vestiti del centro murattiano anche dopo l’Unità di Italia.

Il matrimonio di Vittoria con Francesco Iacobone nel 1841 lega le due famiglie nella vita e negli affari (è forse grazie alle attività di caffettieri dei Capri che Francesco diventa caffettiere). Nel 1852 Chiara Fresa, quarta figlia di Cesario e Maria Nicola, sposa Ludovico Fato, pittore figlio di sarto, testimoni di nozze il cognato Francesco Iacobone e il cugino di Chiara, Giuseppe Fresa agrimensore, figlio del defunto Gregorio Fresa (fratello maggiore di Cesario) calzolaio in vita, anche lui molto presente nella vita politico/economica barese dei primi dell’800. Nell’ottobre del 1860 Anna Lucia Fresa, ottava figlia di Cesario, sposa Francesco Fato, fratello di Ludovico, anche lui pittore, testimoni il cognato Francesco Iacobone, Ludovico Fato e il fratello minore della ragazza Francesco Fresa, artiere e poi commesso, il cui destino non sarà roseo perché morirà in un ricovero di mendicità nel 1894 a 64 anni. Un mese dopo questo secondo matrimonio Fresa/Fato muore uno dei figli maggiori di Cesario, Gregorio, da pochi mesi sposato con Marta Laraspata, anche lui calzolaio, appartenente a un entourage di negozianti e calzolai piuttosto in vista, poiché negli atti hanno tutti il titolo di Don. Titolo che conquistano nel tempo anche gli appartenenti alla famiglia Fresa. Anche l’altro figlio maschio di Cesario, Michele, sarà calzolaio, sposa Giovanna Tomasicchio e muore nel 1901.

Maria Nicola Capri muore nella casa di Incuria nel 1857 e due anni dopo Cesario sposa Carmela Amoruso nella chiesa di San Ferdinando, poiché ormai la vita della famiglia si è spostata nel Borgo murattiano, dalla quale avrà altri figli. Cesario muore nel 1871 a 70 anni nella casa di strada Lamberti; sempre indicato come calzolaio e mai come proprietario o civile, ha avuto anche lui un importante ruolo nella vita politico/amministrativa di Bari.

Ventisei anni dopo le nozze di Cesario e Maria Nicola, le famiglie Fresa e Capri si uniscono in un nuovo matrimonio: nel 1847 nella chiesa di San Gaetano si sposano, Francesca Capri, sorella minore di Maria Nicola, con Michele Fresa, figlio di Gregorio Fresa (fratello di Cesario) e Anna Tresca, calzolaio di Santa Teresa; testimoni lo zio/cognato Cesario e il fratello del ragazzo Giuseppe Fresa, che poi sarà testimone delle nozze della cugina Chiara, di cui si è parlato sopra.

Francesco Iacobone e Vittoria Fresa

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