1815-1830

Tornano a governare i Borbone, dopo il periodo francese, con Ferdinando IV di Napoli. Per la Puglia però non è un periodo facile. Infatti dopo tre anni di scarso raccolto si ha una pesante carestia di frumento, accompagnata da gravi epidemie di tifo petecchiale e di peste; quest'ultima colpisce in particolare la terra di Noja.

Finita l'emergenza sanitaria, la città di Bari avvia la azioni burocratiche per l'esproprio delle terre intorno alle mura della città, così da poter procedere con il loro abbattimento. Nel 1817 inizia la costruzione del primo edificio pubblico, e cioè il mercato coperto di Piazza del Ferrarese, che comporta lo smantellamento dell’Arco degli Sventurati e della seicentesca Porta del Mare. Nel 1819 si demolisce la Porta di Napoli o del Castello, si spiana la Muraglia da Piazza del Ferrarese all'attuale Piazza Massari e viene riempito il fossato che viene trasformato in un viale alberato, futura corso Vittorio Emanuele.

 

 

Nel dicembre 1816 i regni di Napoli e di Sicilia vengono unificati per legge e colui che era stato Ferdinando IV di Napoli e Ferdinando III di Sicilia diventa Ferdinando I delle Due Sicilie. Gli ultimi anni del suo regno sono caratterizzati da moti carbonari e antiborbonici, che culminano nell'estate del 1820 e verranno subito repressi molto duramente.

Alla città di Bari il re concede la costruzione del nuovo Borgo fuori dalle mura e finanzia istituzioni importanti come il Liceo Reale delle Puglie, la Reale Società Economia e acconsente alla creazione di un Tribunale di Commercio.

Ferdinando I muore il 4 gennaio del 1825 a Napoli.

Inizia la costruzione della strada rotabile che collega Bari ai casali, Carbonara e Ceglie.

Francesco I di Borbone succede al padre Ferdinando I, ma, cagionevole di salute, regnerà per soli cinque anni. Il suo regno sarà caratterizzato dalla repressione dei moti carbonari e dei movimenti settari filo liberali e anti monarchici.