Tornano a governare i Borbone, dopo il periodo francese, con Ferdinando IV di Napoli. Per la Puglia però non è un periodo facile. Infatti dopo tre anni di scarso raccolto si ha una pesante carestia di frumento, accompagnata da gravi epidemie di tifo petecchiale e di peste; quest'ultima colpisce in particolare la terra di Noja.

Finita l'emergenza sanitaria, la città di Bari avvia la azioni burocratiche per l'esproprio delle terre intorno alle mura della città, così da poter procedere con il loro abbattimento. Nel 1817 inizia la costruzione del primo edificio pubblico, e cioè il mercato coperto di Piazza del Ferrarese, che comporta lo smantellamento dell’Arco degli Sventurati e della seicentesca Porta del Mare. Nel 1819 si demolisce la Porta di Napoli o del Castello, si spiana la Muraglia da Piazza del Ferrarese all'attuale Piazza Massari e viene riempito il fossato che viene trasformato in un viale alberato, futura corso Vittorio Emanuele.

 

 

Non sempre gli antentati che ci ritroviamo sono quello che avremmo voluto. Il Corriere delle Puglie dedica enfatici articoli di cronaca alle malefatte della famiglia di Nicolantonio Colucci e Carmela Mastrogiacomo e di Angelo Guardavaccaro e Rosa Laforgia: piccoli furti, qualche imbroglio di troppo e violenza domestica sono probabilmente dovuti alla miseria e alla necessità di sopravvivere.

 

Destreggiarsi con le notizie non sempre coerenti degli atti civili è un gran divertimento e un vero lavoro di investigazione. Un esempio? L'atto di morte di Michele Bellomo nel 1814 a Manfredonia.