Stampa
Categoria principale: Famiglie
Categoria: Loconsole
Visite: 948

Donata Loconsole, figlia maggiore di Giovanni e Anna Rosa Barba, è moglie del villano Francesco Saverio Caporusso di Gaetano (morto tra il 1810 e il 1820). La famiglia risiede alla Gironda quando la figlia quindicenne Angela Caporusso nel 1810 sposa il galantuomo Giacinto Stucci di 32 anni, vedovo, il cui padre è uno scritturale.

Angela viene da una semplice famiglia di contadini e si ritrova improvvisamente catapultata nel mondo dei Signori, circondata di tante opportunità prima sconosciute, che sa cogliere pienamente nonostante il marito muoia dopo solo quattro anni dalle nozze. In particolare Angela frequenta il mondo degli amministratori pubblici, gruppo sociale di notabili molti dei quali provenienti dalla capitale Napoli che si contraddistinguevano per la preparazione culturale (uomini di legge con cultura umanistica e amministrativa), figure esemplari per decoro, prudenza e moderazione (da “Apparati pubblici e vita politica: dalle riforme francesi alla crisi dello stato amministrativo”, di Angelantonio Spagnoletti, in Storia di Bari nell’Ottocento a cura di Michele Dell’Aquila e Biagio Salvemini, pag. 163, Bari 1994). È proprio con un impiegato doganale di Napoli, Don Francesco Arena, undici anni più grande di lei, che Angela intreccia a partire dal 1820 una relazione che verrà regolarizzata solo nel 1836 con la celebrazione delle loro nozze. In questi 16 anni Donna Angela Caporusso e Don Francesco Arena hanno cinque bambini registrati come figli naturali di Angela con il cognome Caporusso, nonostante negli atti Don Francesco Arena compaia come testimone. Di questi cinque bambini solo Maria Giuseppa nata nel 1831 sopravviverà e verrà riconosciuta dal padre leggittimo solo dopo le nozze. Nel luglio 1837 nasce la prima figlia legittima, Serafina Arena. Poiché Don Francesco Arena non risulta precedentemente sposato o vedovo, sarebbe interessante capire perché i due abbiano aspettato ben 16 anni e cinque figli per convolare a giuste nozze. Si può pensare a qualche vincolo testamentario imposto dal primo marito di Angela?

Da lui Angela ha avuto una figlia, Agnese Stucci, nata nel 1814 anno in cui è morto il padre. Agnese nel 1842 contrae un ottimo matrimonio con Don Francesco Paolo Laricchiuta, musicante di San Giovanni, figlio di Don Nicola, musicante, e Donna Concetta Riccardi. Le nozze vengono celebrate a San Benedetto, testimoni Don Raffaele Stucci, zio della sposa, don Raffaele Laricchiuta, zio dello sposo, entrambe impiegati. Questo conferma che la vita di Angela e dei suoi figli ha continuato a svolgersi nell’ambiente alto-borghese degli impiegati pubblici e soprattutto che non si sono rotti i legami con la notabile famiglia Stucci. Il figlio di Angese e Francesco Paolo, Giacinto Laricchiuta, di professione commesso, sposerà nel 1875 la procugina Maria, figlia dello zio Raffaele (prima citato), la quale dopo la sua morte nel 1889 sposerà Francesco Fresa. Poiché Giacinto era commesso è facile intuire che in qualche modo fosse vicino alla famiglia Fresa, famiglia di commercianti. Curioso è notare che le storie delle persone citate in questo sito, pur appartenendo a rami genealogici diversi, si intreccino comunque. Oggi diremmo perché Bari è piccola. Ma è bello credere al fatto che le vite dei singoli e delle famiglie sono  intrecciati proprio per volere del destino.

Tornando a Donna Angela, la sua vita scorre tra strada Gironda, Nava e piazza Santa Barbara, cioè come tutti i borghesi sposterà la sua residenza sempre più verso il Borgo Murattiano allontanandosi da quella Corte Colagualano dove i suoi familiari ancora vivono in miseria e con i quali forse non avrà più niente a che fare. E con lei anche la mamma Donata, rimasta vedova già prima del 1820, che muore in una casa al Borgo nel dicembre 1848 a 80 anni; testimone della sua morte è il musicante Don Francesco Laricchiuta, genero di sua figlia. L’altro testimone è il dottore fisico Don Vito Nicola De Nicolò: due testimoni di alto livello culturale, a testimonianza che Donata, grazia alla figlia, ha potuto godere di un livello di vita più alto dei suoi fratelli.

Angela Caporusso morirà in una casa di via Carulli nel 1874, vedova di Francesco Arena, che è morto nel 1860 a 80 anni nella casa di strada Maurelli.

 

© www.vitemairaccontate.it