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Categoria: Loconsole
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Il 7 agosto del 1859 presso la chiesa di San Giuseppe, Michele Loconsole, primogenito di Domenico e Giulia Losole, sposa Teresa Loseto, in un mese che non sarà particolarmente felice per la famiglia Loconsole. 

Michele ha 25 anni ed è un contadino di Colagualano. Teresa ha 21 anni e viene da una famiglia contadina della zona Castello/strada Arco Alto. Rimasta orfana di padre all’età di 10 anni, è cresciuta con la mamma Rosa Caporusso e un fratello più piccolo di tre anni, Giuseppe. 

In quell'agosto 1859, non si sa se improvvisamente o dopo una lunga malattia, Michele perde due fratelli: la settimana successiva al matrimonio muore il piccolo Nicola Vito di un anno e mezzo; a fine settembre muore Angelantonio di sedici anni (o sei anni, stando al suo atto di morte). Nove mesi dopo le nozze, però, nasce Domenico, il primogenito di Michele e Teresa, i quali vivono in strada Arco Alto, probabilmente con Rosa, la mamma di Teresa, vedova. Con la nascita di Domenico nel maggio del 1860, seguita da quella di Giulia nel dicembre 1861, la gioia fa capolino nelle loro vite. Ma la gioia nella storia di Michele e Teresa è purtroppo sempre fugace. A un anno esatto di età la piccola Giulia muore (in quel 1862 che si porta via anche Michele Marino, nonno putativo di Michele). Che gioia quindi sarà stata la nascita quasi un anno dopo, nell’ottobre del 1863, di Pietro e poi la notizia immediata di una nuova gravidanza. Teresa però si trova ad affrontare due gravidanze ravvicinate, ed è probabile che abbia problemi, difficili da affrontare in un’epoca in cui non c’erano cure e sostegno adeguati per le donne gravide, soprattutto per quelle appartenenti a umili famiglie di contadini. A un anno esatto dalla nascita di Pietro, il 21 ottobre 1864 nasce Giulia, probabilmente prematura, probabilmente dopo una gravidanza e un parto difficili che avranno debilitato Teresa. La quale muore il 26 ottobre a meno di un mese dal compimento dei 26 anni. Il 29 ottobre muore anche la piccola Giulia.

La tragedia che la famiglia vive in questi otto giorni è immensa. Lo è per noi scoprirla a distanza di 150 anni; ma cosa possono aver provato il giovane marito Michele, la mamma Rosa, i suoceri Domenico e Giulia? E soprattutto cosa può aver compreso Domenico, il figlio maggiore, che aveva solo quattro anni e mezzo? La storia si ripete, le vedovanze precoci ritornano, non lasciano in pace i Loconsole. E proprio perché la storia si ripete, Michele nel febbraio 1865, quattro mesi dopo la morte della moglie, si risposa con Angela Fanelli, 21enne di strada Lamberti di famiglia contadina. Una scelta più che comprensibile se si pensa che doveva mandare avanti una famiglia con due bambini piccolissimi, Pietro di un anno e mezzo e Domenico di quasi cinque anni. Nel novembre 1866, due anni dopo la morte di Teresa, purtroppo un altro pezzo del legame con lei si spezza: Pietro muore a tre anni. Domenico rimane quindi l’unico erede di sangue di Michele Loconsole e Teresa Loseto. E così come il nonno omonimo crescerà in una famiglia “allargata”, con una nuova mamma e in compagnia di numerosi fratellastri, a cui sarà molto unito anche in età matura, in virtù di matrimoni incrociati.

MICHELE E ANGELA FANELLI

Michele e Angela Fanelli restano a vivere nella zona Castello, in strada Arco Basso; hanno il primo figlio, Nicola, dieci mesi dopo le loro nozze nel dicembre del 1865; anche lui villano sposerà nel 1891 Angela Cassano. Nel 1868 hanno Giulia, che muore a un anno, dieci anni dopo nel 1878 Antonia che nel 1898 sposa Domenico Veronico, un contadino nato e residente a Carbonara. Questo matrimonio non può essere casuale e conferma che i Loconsole hanno più di un interesse in questo casale (Map). Ed è proprio qui, in contrada Vaccarella, che nel 1904 muore Angela Fanelli a 60 anni. Michele morirà dieci anni dopo il 15 agosto 1914 a 80 anni in via Ronchi, strada di quella corte Colagualano dove hanno vissuto i suoi avi e dove vive il figlio Domenico.

Domenico e Pasqua Albergo 

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